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Madonna della Neve

TERRA CIOCIARA: STORIA - URBANISTICA - FOLKLORE - AMBIENTE

Madonna della Neve

IL NEOCLASSICISMO A FROSINONE

"LE DUE VISITE DI PIO IX"

Il popolo ciociaro era troppo religioso per non accogliere il Papa sempre con grande entusiasmo e devozione.

Per lui la questione dell'Unità d’Italia niente doveva togliere al governo spirituale del successore di Pietro. La prova di fatto la troviamo nel modo con cui accolse per due volte Pio IX. Per amore di brevità ricorderemo i fatti telegraficamente.

Prima visita: (8 - 10 aprile 1850). Pio IX il 4 aprile lascia Portici per Caserta. Il 7 aprile il Consiglio Provinciale di Frosinone si reca ad ossequiarlo a Terracina.
Con circolari del Delegato Apostolico Mons. Pasquale Badia del 26 marzo e del 2 aprile era stato ordinato «che fra le dimostrazioni di esultanza si desiderano assolutamente esclusi gli spari dei mortari, e qualsivoglia Insegna o Bandiera che richiamasse l’idea dei passati sconvolgimenti».

Papa Pio IXIn compenso ci furono iscrizioni di devozione dovunque e omaggi in massa di popolo. Frosinone nel mese di marzo per ricevere degnamente il pontefice aveva «cambiato il piano stradale della via della Provincia (Casilina), onde regolare e minorare la salita» e aveva anche ingrandito l’ingresso in città con la demolizione di una casetta di proprietà della parrocchia di S. Benedetto.

Come sempre in simili circostanze il Papa elargì elemosine ai poveri e donò 200 scudi al monastero delle Serve di Gesù e Maria che dirigevano le scuole elementari.
Il ricordo Maggiore di questa visita pontificia a Frosinone è legato alla Chiesa collegiata di S. Maria, dove il Papa pronunziò un drammatico discorso e lasciò il trono ad uso di cattedra vescovile, nonostante l’opposizione del capitolo canonicale di Veroli, con Rescritto del 17 gennaio 1855.
I frusinati vollero esprimere la loro gratitudine per questa visita di Pio IX anche al Delegato Apostolico sopra nominato, Mons. Pasquale Badia, col far murare una lapide che, tradotta dal latino, suona così:

«All’uomo illustrissimo, che in tutto si è reso benemerito, Pasquale Badia, capo della Provincia, avvedutissimo nelle sue decisioni, il quale con la sua attiva opera assecondò i desideri dei Frusinati perché questa fortunatissima sede (il palazzo della Rocca) potesse avere come ospite l’immortale Pio IX Pontefice Massimo, il Senato e il Popolo dl Frosinone decretò di erigergli questo monumento a perenne gratitudine. Anno MDCCCL ».

Seconda visita: (13 - 20 maggio 1863). Di questo storico viaggio di Pio IX in Ciociaria fu tenuta una commemorazione ufficiale nel palazzo della Prefettura di Frosinone il 15 maggio 1863. Precedentemente era stata pubblicata una monografia storica.

Visita del Papa Pio IX a FrosinoneEcco brevemente i dati principali. Il 16 aprile, appena il Consiglio Comunale apprese la notizia che il Papa sarebbe venuto a visitare la Provincia, si riunì per studiare e mettere a punto il programma. Pio De Matthaeis compose due epigrafi latine per la circostanza; il missionario Giuseppe Svidercoski Gru, veronese, ma residente a Vallecorsa, dettò un epigramma latino. Le menzionate composizioni furono stampate a Frosinone.
Il Papa giunse nella nostra città nella mattinata del 13 maggio, proveniente col treno da Velletri. Le accoglienze furono indescrivibili. Nel pomeriggio visitò la scuola e convitto delle Serve di Gesù e Maria dove «Ammise benignamente al bacio del piede la religiosa famiglia che allora contava 50 individui comprese le alunne» e «versava in mano della superiora 100 scudi».

All’indomani festa della Ascensione si recò al santuario della Madonna della Neve entrò nella cappella del noviziato; quivi ricevette in omaggio da un novizio la storia del Santuario e l’immagine della Vergine in ricca cornice, poi si affacciò dalla finestra centrale del convento che dà sulla piazza e da lì impartì la benedizione ai fedeli. La sua visita coincise con la stessa giornata liturgica (l’Ascensione) nella quale era venuto Benedetto XIII nel 1727.

La lapide dell'evento trovasi murata nel palazzo della Prefettura sulla parete destra del corridoio che dal chiostro porta al balcone prospiciente Piazza Vittorio Veneto.

Suona così:

VIRO PERINSIGNI BENE DE OMNIBUS MERITO
PASCHALI BADIA PRAESIDI PROVINCIAE
IN CONSILIIS CAPIENDTS DEXTERRIMO
QUI FRUSINATIUM VOTA IMPIGRA ADIUVIT OPERA
UT HAE FORTUNATJSSIMAE AEDES
PIUM IX P. O. M.
IMMORTALEM HOSPITEM EXCIPERENT
S.P.Q.F.
GRATI ANIMI TESTIMONIUM PERENNI MONUMENTO EXIBENDUM
DECREVIT
A. M. DCCCL

Nei giorni seguenti il Papa visitò Veroli e Casamari, Ceprano, Anagni, attraverso Ferentino. Passando per Segni, il 20 maggio rientrò a Roma. In tutti questi giorni alloggiò sempre nel palazzo della Delegazione di Frosinone, dal quale benedisse il popolo.

I Frusinati non furono paghi di avere ospitato per una settima il Pontefice. Infatti dopo alcuni mesi i cittadini fecero una istanza alla Magistratura comunale per ottenere un’altra visita del fascinoso Pio IX.
Il gonfaloniere Leopoldo Bracaglia, unitamente agli Anziani, rimise la petizione al Delegato Apostolico con una lettera di accompagnamento.

La lettera è del tenore seguente: «Un indirizzo alla Sacra Persona dell’Augusto nostro sovrano e Padre Pio IX, ricoperto dalle firme di questa fedelissima popolazione veniva da taluni cittadini depositato in questo ufficio del Comune.
Comeché alla conferma di un continuato attaccamento alla S. Sede racchiudeva le più sincere riverenti espressioni di preghiera nell’intento che il Padre si degni far ritorno fra noi, la Magistratura lieta per un tale atto non tardava ad unire le sue simili e dovute istanze a quelle dei suoi cittadini».

«Onde poi il detto indirizzo possa essere umiliato al trono di Sua Santità, la stessa Magistratura adempie al dovere di rassegnarlo all’E. V. Rev.ma, confidando nella ben nota di lei bontà, che sarà per accompagnarlo colla sua efficace cooperazione in modo che i comuni fervidi voti giungano graditi ed accetti all’animo clementissimo dell’adorato monarca...»

Lì 21 settembre 1863.

Umilissimi Dev.mi Ossequios. Servitori
Leopoldo Cav. Bracaglia Gonfaloniere
Francesco Cav. Renna Anziano
Giacomo Cav. De Matthaeis Anziano
Vincenzo Cav. Renna Iannini Anziano
.

Il delegato la inoltrò alla Segr. di Stato e al Ministro dell’Interno con lettera del 22 settembre 1863. Il Card. Antonelli, Segr. di Stato, rispose il 1° ottobre.

L’episodio non è un atto di fanatismo, ma espressione di quell’anima religiosa del popolo che nella politica risorgimentale non voleva certe forme virulente antichiesastiche a cui molti si abbandonavano, come praticava, per es., lo Sterbini col suo giornale "Il Contemporaneo".
L’ultimo atto di devozione a Pio IX Frosinone lo compì nel 1869, in occasione del 50.mo di sacerdozio del pontefice, offrendo L. 600 con un indirizzo di omaggio del gonfaloniere Domenico Antonio Guglielmi e degli anziani Onorato Scifelli, Arduino Carboni e Luigi Passerini.

Padre Ignazio BARBAGALLO Agostiniano Scalzo

(FROSINONE - Lineamenti storici dalle origini ai nostri giorni)
- "Editrice Frusinate 1975"

Per le citazioni storiche, la bibliografia ed altro, si rimanda ad una consultazione diretta dell'opera.

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