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TERRA CIOCIARA: STORIA - URBANISTICA - FOLKLORE - AMBIENTE


FROSINONE NELL'ALTO MEDIOEVO

"STRUTTURA E FUNZIONAMENTO COMUNALE"

"PRESENZA DI VARI ELEMENTI ETNICI"

STRUTTURA E FUNZIONAMENTO COMUNALE

Benché siamo nel periodo delle signorie feudali, non si deve credere affatto al crollo totale dei sistemi amministrativi romani. Già il Cantù nella sua Storia Universale aveva messo in evidenza questa verità prendendo la documentazione da vari studiosi. Aveva anche fatto sapere che: «il Canciani trasse dall’archivio di Udine un codice romano del IX o X secolo, dal quale sarebbe dimostrata la persistenza di magistrati municipali, e che le città avessero decurioni, nominassero giudici per amministrare la giustizia e per soprantendere ai beni e alle entrate loro, con giurisdizione però dipendente dalla publica».

Se ciò si era verificato nelle terre conquistate dai Barbari, molto più doveva verificarsi dove essi non estesero il loro dominio, come nel Ducato romano. « In Italia molte città non erano state conquistate dai Barbari, dall'impero greco non erano dipendute che nominalmente; (è il caso di Frosinone) onde non v'è ragione che n’andasse abolita la costituzione municipale». Ha dunque ragione il Floridi, storico e giureconsulto, di affermare: «Le invasioni barbariche, con i conseguenti continui disordini prima, le lotte ininterrotte tra il papato e l’impero poi, non cancellarono mai nella provincia di Campagna, il in ricordo delle antiche forme costituzionali romane» (Floridi G., Storia di Guarcino, 1969, p. 55).

Il Ducato romano, però, era giuridicamente sottoposto a Bisanzio, quantunque il Papa ne fosse la guida e il capo morale e, poiché « alle città sottoposte ai greci era stata, per il Codice Giustinianeo, tolta la scelta dei propri magistrati », non bisogna pensare ad autonomie comunali vere e proprie. Il concetto si farà più chiaro con quello che diremo.

PRESENZA DI VARI ELEMENTI ETNICI

Rileggendo le locazioni enfiteutiche del 9 giugno 952 e del 5 settembre 1207 sopra riportata e quanto è lamentato nel capitolo IX del Concilio Ravennate dell’898, possiamo scorgervi la presenza di diversi elementi etnici e spiegarci come ciò sia avvenuto. Ecco cosa scrive in proposito il Gregorovius: «Parecchie case di quei signori derivavano ancora dal tempo in cui i Longobardi avevano riempito il Lazio di famiglie feudali; altre erano di Sassoni e di Franchi discesi con gli imperatori, dai quali e dai Papi avevano ottenuto investiture di feudi... Della loro derivazione germanica fanno prova i nomi di Guido, di Landolfo, di Goffredo, di Beraldo e di Rainaldo che si mantennero nella loro famiglia. Possedevano città e castelli molti nel territorio di cui modernamente fu composta la delegazione di Frosinone».

- (Illustrazione esercito dei Franchi) -

Che i condomini del castello di Frosinone di stirpe germanica provengano dai feudatari dei castelli vicini, lo possiamo dedurre dai nominativi medesimi. Noi, ad esempio, troviamo diversi signori di Collismedii. Orbene, Collismedii era una «rocca ruinata nel paese dei Volsci, dove tuttavia dura il nome della terra e i signori di Colledimezzo sono dai nomi di Lando, e di Beraldo e di altri feudatari di origine longobardica».

La sottolineatura della presenza a Frosinone di elementi longobardi oltre che di latini, ci aiuterà a comprendere la natura dell’amministrazione comunale.

Padre Ignazio BARBAGALLO Agostiniano Scalzo

(FROSINONE - Lineamenti storici dalle origini ai nostri giorni) - "Editrice Frusinate 1975"

Per le citazioni storiche, la bibliografia ed altro, si rimanda ad una consultazione diretta dell'opera.

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