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TERRA CIOCIARA: STORIA - URBANISTICA - FOLKLORE - AMBIENTE


NEL SECOLO DELLO SCISMA D'OCCIDENTE

"FROSINONE NEL TRATTATO DI TERRACINA"

Come abbiamo accennato, la regina di Napoli Giovanna II nel 1421 aveva nominato figlio adottivo ed erede del regno Alfonso V d’Aragona. Questi era corso subito a Napoli per sbarrare il passo a Luigi di Provenza che vi aspirava. Però Giovanna II nel 1423 revocò l’adozione e la trasferì al detto Luigi III d’Angiò.

Card. Amedeo di Savoia - Amedeo VIII - Felice VDa qui nacque un conflitto che durò 20 anni. Tutti e due i contendenti sfruttavano papi e antipapi per raggiungere i propri scopi. Alla fine vinse l’Aragonese.
Questi nell’ultima fase giuocò con due carte. La prima la gettò dinanzi l’antipapa Felice V, nato dal piccolo scisma di Basilea. Gli promise che l’avrebbe messo nel possesso della sede pontificia, se l’avesse riconosciuto re di Napoli e gli avesse fornito 200.000 scudi per rimetterlo sul trono papale di Roma.

Quando Felice V stava per acconsentire, la notizia venne agli orecchi del Papa Eugenio IV. A questo punto il re Alfonso giuoca la seconda carta col vero pontefice. Ad Eugenio IV assicura che avrebbe richiamato i suoi emissari che alimentavano lo scisma di Basilea. Il Papa che aveva sostenuto, prima, Luigi III e, poi, Renato d’Angiò, dinanzi alla prospettiva della pace religiosa accettò l’offerta del re Alfonso. In tal modo si addivenne ad una pace, che fu stipulata a Terracina il 14 giugno 1443.

Il Papa vi mandò come suo rappresentante il card. Ludovico Scarampi, con lettera dell’11 aprile 1443. Il re Alfonso vi intervenne personalmente. Nei primi due articoli è detto che le due parti s’impegnano ad amarsi vicendevolmente e a dimenticare di cuore le mutue offese.

Seguono gli articoli in cui Alfonso riconosce Eugenio IV come legittimo Papa, restituisce le terre della Chiesa occupate, giura di non violare le libertà ecclesiastiche, s’impegna a cacciare dalla Romagna i soldati dello Sforza e prendere parte alla Crociata contro i Turchi che minacciavano seriamente l’Europa. Il Papa riconosce Alfonso re di Napoli e il diritto alla successione al figlio naturale di lui.

Ludovico Scarampi Mezzarota era Ludovico Trevisan - venetoIl Papa ratificò il concordato con la Bolla emessa da Siena il 15 luglio 1443 «Regnans in altissirnis». Ivi è detto che il trattato fu stipulato «per la quiete e la pace dei sudditi pontifici e della Chiesa Romana» e perché «dalla concordia nascono molti beni».

In questo concordato, che è tra i primi dopo quelli conclusi da Martino V a Costanza con le diverse nazioni, c’è l’articolo 10 che si riferisce a S. Felice Circeo e a Frosinone.

Suona così, tradotto dal latino: «Similmente il predetto serenissimo signore re, non appena si apporranno i sigilli a questo trattato e sarà promulgata la bolla di investitura, restituirà, consegnerà, o farà restituire e consegnare i paesi di S. Felice e Frosinone con le loro pertinenze e territori o allo stesso legato pontificio o ad altro nunzio speciale».

Il Cardinali nella sua lettera stampata indirizzata al De Matthaeis, citando questo numero del concordato, trae argomento per dire che Frosinone valeva qualche cosa: «Frosinone vostra come quella la quale Ludovico Scarampi cardinale avvedutissimo nel maneggiare le cose politiche procurò di rivendicare alla Chiesa prima delle altre terre e città occupate faceva pure la buona figura nel trattato del 1443 riferito siccome vedremo dal benemerito Oderico Raynaldi».

Però in detto concordato non si parla di altre terre. Ciò può solo significare che i due «castelli» venivano considerati come i due centri dai quali Alfonso teneva soggetta la Ciociaria.

Padre Ignazio BARBAGALLO Agostiniano Scalzo

(FROSINONE - Lineamenti storici dalle origini ai nostri giorni)
- "Editrice Frusinate 1975"

Per le citazioni storiche, la bibliografia ed altro, si rimanda ad una consultazione diretta dell'opera.

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