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TERRA CIOCIARA: LE VICENDE STORICHE, RELIGIOSE, POLITICHE E SOCIALI


NEL SECOLO DELLA CATTIVITA' AVIGNONESE

"PAPA CLEMENTE V"

Clemente V più volte incontrato nelle pagine relative alle vicende storiche di Frosinone e delle province di Campagna e Marittima, è anche quel pontefice che agli inizi del secolo XIV decise di sciogliere "l'Ordine dei Templari", spinto dalle fortissime pressioni politiche esercitate da Filippo il Bello, re di Francia.

Bertrand de Gouth nacque in Guascogna nel 1264, morì a Roquemaure il 20 aprile 1314. Dante Alighieri ha collocato la figura di Clemente V nell’Inferno – (XIX 79-87) -

Papa Clemente V” Ma più è 'l tempo già che i piè mi cossi
e ch'i' son stato così sottosopra,
ch'el non starà piantato coi piè rossi:

ché dopo lui verrà di più laida opra
di ver' ponente, un pastor sanza legge,
tal che convien che lui e me ricuopra.

Novo Iasón sarà, di cui si legge
ne' Maccabei; e come a quel fu molle
suo re, così fia lui chi Francia regge…

Siamo nel secolo della cattività Avignonese, nel periodo in cui la stessa figura del papa veniva messa in discussione, le tensioni sociali e le lotte per il potere sono asprissime.

Filoppo il Bello re di FranciaClemente venne eletto papa nel 1305 nel conclave tenutosi a Perugia e durato ben undici mesi; un conclave in parte manipolato dalle continue pressioni di Filippo il Bello.
Dopo la sua elezione Clemente V invece di ritornare a Roma per sedersi sul trono di Pietro, fissò la sua dimora ad Avignone, mettendosi, di fatto, sotto la tutela di Filippo il Bello.

Il giorno della sua incoronazione, Clemente dovette assistere impotente alle accuse che Filippo rivolse ai Templari bollandoli di eresia, immoralità ed abusi e si rese conto che la Francia poteva non attendere la Chiesa, ma agire indipendentemente.

Nell'ottobre 1307, vennero arrestati tutti i Cavalieri Templari in Francia, un'azione apparentemente dettata da motivi finanziari, ma molto, molto più complessa: una mossa voluta ed incoraggiata apertamente da Filippo il Bello che macchiò definitivamente la reputazione di Clemente V.

Questi ed altri eventi legarono la vita di Clemente V all'affascinante e misteriosa storia dei "Templari" risalente al 1120, con la fondazione di un ordine cavalleresco promossa da Ugo di Payns, egli stesso cavaliere della Champagne.

Originariamente all'ordine era stata data una denominazione più articolata e si chiamava:"La milizia dei poveri cavalieri di Cristo".

Dopo l'arrivo a Gerusalemme i cavalieri vennero chiamati più semplicemente: "Ordine del Tempio" per via della loro sede, ubicata nei pressi della Cupola della Roccia. Successivamente anche la Regola dell'Ordine subirà una profonda revisione da parte di Bernardo di Clairvaux.

Nel 1139 l'Ordine fu posto sotto la diretta autorità del papa e godette di alcuni privilegi. Ricordiamo, ad esempio, che era esentato dal pagamento delle "decime" sui beni ricevuti in elargizione e in elemosina.

Cavalieri TemplariA questo proposito la storia e la mitologia si sono sempre intrecciate, favoleggiando sui tesori immensi accumulati dai Templari. Una questione ancora oggi dibattuta ed indagata, portata spesso alla ribalta anche da studiosi e programmi televisivi.

Fra le nazioni e i luoghi direttamente legati al Templari ricordiamo la Francia, l'Inghilterra, la Germania, l'Italia e il Portogallo. In particolare, la terra della Puglia, di Castiglia e di Aragona.

Purtroppo, le voci relative ai tesori dei Templari attirarono molti pretendenti; uno fra tutti il re di Francia i cui forzieri erano sempre desolatamente vuoti.

Giacomo di Molay che dal 1291 era diventato gran maestro dell'ordine, aveva tentato ogni via per salvare il salvabile. Incontrò direttamente Filippo il Bello a Parigi nel giugno del 1307, ma fu tutto inutile.

A settembre dello stesso anno il re decise di arrestare i Templari per processarli e confiscarne i beni. A questa sorte non sfuggirono i vertici dell'ordine e lo stesso Molay.

Alcuni studiosi sostengono che Papa Clemente V tentò una tutela dell'ordine e dei beni, ma non riuscì ad opporsi alle accuse di eresia ed agli arresti che stavano avvenendo in tutta Europa.

Probabilmente, tutte le figure in gioco dovettero accettare una serie di compromessi, più per salvare se stessi che per il bene dei Templari.

Lo stesso Giacomo Molay fu arso vivo in una piazza di Parigi il 18 marzo 1314. Un anno funesto per molti dei protagonisti. Infatti, nel 1314 morirono anche Clemente V e Filippo il Bello.

Testo della Commissione Culturale parrocchiale

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