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TERRA CIOCIARA: STORIA - URBANISTICA - FOLKLORE - AMBIENTE


NELL'ANTICHITA' PRECRISTIANA

"L' ORIGINE DELLA CITTA'"

Frosinone non ha un atto ufficiale di nascita come Roma, né storico nel leggendario. Però con l’aiuto dell’archeologia possiamo stabilire l’epoca della sua origine e con il soccorso della filologia e dell’etruscologia conoscere i suoi connotati.

E’ vero che «il panorama dei rinvenimenti preistorici nella Ciociaria non è vasto», ma è anche certo che «con l’inizio dell’età dei metalli è documentata su tutta l’area ciociara una presenza consistente di genti portatrici di una cultura Rinaldone - Gaudo» .

Il Biddittu e la Cassano ci hanno dato «notizia di numerosi rinvenimenti relativi alla civiltà del ferro nel circondano di Frosinone», giacché «durante le numerose esplorazioni - essi scrivono - condotte nel territorio frusinate, abbiamo recuperato resti di ceramiche preistoriche e corredi totali o parziali di sepolture... nelle seguenti località: Fraginale, Ospedale civile, Cinema - teatro Nestor, Scuole elementari, Campo sportivo, Via Marittima, Campo del Coni, Piazzale De Matthaeis, strada di raccordo tra Viale Roma e Via Mazzini, Lago di Maniano».

Da tale documentazione archeologica è accertata la presenza di abitazioni umane a Frosinone tra il VI e il V secolo a.C.

Il Sommella chiarisce che si tratta di abitazioni di cultura appenninica e cioè di una corrente umana umbro - sabellica, che si è incuneata tra gli Equi e i Marsi ed è venuta a stabilirsi nella valle del Sacco, alla fine dell'età regia di Roma.

Alle testimonianze archeologiche si aggiungono quelle filologiche e linguistiche.
Già il conterraneo prof. Giovanni Colasanti aveva imboccato felicemente questa strada, ma ora vediamo che sono diversi quelli che fanno leva su questa disciplina.

In tal modo la scienza filologica ci ha chiarito e spiegato molte cose. Per esempio Volsci deriva da Vols, più il suffisso ci, e questo ci riporta agli Etruschi Volsini, fondatori della città omonima sul lago di Bolsena, che è la stessa cosa che Volsena.

Inoltre, dicono il Colasanti e il Valle, Frusino va collegato con la gente etrusca Fursina o Frusina (si pensi ai Felsinii, fondatori di Bologna); mentre un certo Frusinius (=uomo di Fursini) dette probabilmente il nome a Frosinone.

Il fiume Cosa richiama il nome della città Cosa dell'Etruria, ai piedi del monte Argentario.

Il Nissen però, citato dal Mastrantoni, pensa che il nome di Frosinone derivi da quello del monte sul quale fu edificato.
In questo caso vuol dire che la gente Fursina o Frusina prima dette il suo nome al luogo dove prese stanza e poi al nucleo urbano che vi si stanziò.

Comunque, le suddette supposizioni sono validamente fondate sui dati certi che ci ha offerto l'etruscologia.

Questa scienza, sebbene abbia ancora delle zone opache, ha dimostrato e documentato ampiamente l’espansione degli Etruschi nel Lazio e nella Campania.

Chi non sa oggi che Capua, l’antico Casilinum, fu fondata dagli Etruschi verso il 598 a.C.? Chi non sa che essi per comunicare fra l’Etruria e la Campania percorrevano una strada che passava per Veio, Roma, Preneste e poi seguiva un tracciato corrispondente più o meno all’attuale Casilina, per giungere a Capua?

Ebbene, mettendo insieme i dati dell’archeologia e dell'etruscologia, si addiviene a questa conclusione.

I Volsci, a cui appartiene Frosinone, posseggono elementi umbri ed elementi etruschi.
La presenza umbra è, tra l’altro, provata "perchè la loro formula onomastica premetteva il patronimico al gentilizio anzichè posporlo, secondo un uso, che, nell’Italia centrale si trova solo presso gli Umbri».

Gli Umbri però, venuti nella valle del Sacco e divenuti Volsci a contatto con la cultura etrusca, non sono Umbri allo stato puro, ma quelli che avevano originato i Sabini.

«Gli Umbri, al principio sec. VI, avrebbero dato vita alla comunità autonoma dei Volsci, come un tempo avevano dato vita a quella dei Sabini».

(Area archeologica - Parco delle Colline) - Essi, al dire del Sommella, partiti dal reatino, attraverso le valli del Salto e del Liri, sono venuti a sboccare nella valle del Sacco, passando sotto i monti Ernici.
Giunti a Sora, fecero di questa città il loro centro di irradiazione lungo tre direttrici: verso il frusinate, la zona fregellana e il distretto metallifero delle Mainarde attraverso la valle Atina.

A questo punto bisogna fare una sosta e guardare un po’ i vicini Ernici.

Questi, al dire degli studiosi, sono una sotto tribù Sabina. Quindi tra Ernici e Volsci c’è una parentela nel ceppo comune umbro .

Allora possiamo comprendere il perché alcuni scrittori abbiano affermato che Frosinone era città ernica.

L’affermazione viene giustificata perché Frosinone è al confine dei Volsci con gli Ernici e quindi dovette avere con questi qualche contatto.

Si pensi per esempio all’istigazione fatta loro contro i romani.
La sua ubicazione e i suoi rapporti con gli Ernici sono stati espressi in diverse formule.

Una è la seguente: « Frusino, Frosinone, sulla via Latina, appartenente in origine ai Volsci, ma strettamente unita agli Ernici, e più tardi città di carattere simile a Sora (volsca)».

La più felice però ci sembra quella della Treccani: «L’antica Frusino, quantunque situata nel territorio degli Ernici, fu in origine città volsca».

Ciò è quanto aveva scritto Tito Livio.

(Area archeologica - Parco delle Colline) - Da quanto esposto, si deve concludere che Frosinone, come i Volsci, è nato dal connubio di elementi umbro - sabellici ed etruschi, all’epoca, come dicono gli studiosi, in cui Roma lasciava il governo regio e si dava quello repubblicano.

Dunque è di maternità umbra, di nome e paternità etrusca e di 250 anni più giovane dell’antica regina del mondo.

Frosinone però nella federazione dei Volsci occupa un ruolo secondario. Infatti mentre Sora, Fregelle, Sezze, Segni, ecc., si vedono spesso alla ribalta, esso non viene mai nominato.

«Frusino, centro abbastanza minuscolo nell’antichità». Questa affermazione del Quattrociocchi per Frosinone imperiale, vale molto più per Frosinone volsca.

Non condividiamo però quello che scrisse il Macciocchi: « ravviserà essere stata cotanto oscura la condizione di Frosinone al tempo degli antichi romani, che non lasciò ai successivi scrittori notizie bastanti ad assicurarsi se appartenesse alla regione ernica o valsca».

Frosinone, è vero, non fu mai scudetto nella serie delle città volsche; però fu, come scrive Strabone, uno dei nobili paesi o città della via Latina.

- (La Via Latina e le altre Consolari romane) -

Padre Ignazio BARBAGALLO Agostiniano Scalzo

(FROSINONE - Lineamenti storici dalle origini ai nostri giorni)
- "Editrice Frusinate 1975"

Per le citazioni storiche, la bibliografia ed altro, si rimanda ad una consultazione diretta dell'opera.

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