LE PROPOSTE DELLA COMMISSIONE CULTURALE: AMBIENTE, NATURA, TREKKING, HIKING - VELLUTO SOTTO I PIEDI


Catena dei Monti Lepini
"Autunno - Primavera sul Monte Gemma"

"Il Monte Gemma si raggiunge facilmente effettuando una breve escursione, da effettuarsi tranquillamente una domenica mattina sui crinali dei Monti Lepini, partendo da Pian della Croce "Fonte Santa Serena". Una bella vallata che sovrasta il Comune di Supino, in Provincia di Frosinone.

(Una offerta adatta a tutti: uomini, donne e ragazzi. Anche gruppi molto piccoli - Le modalità: giorno, ora, ecc. sono da concordare)

TRACCIA DEL SENTIERO:

SENTIERO N° 22 - per Cresta Ovest - - QUOTA: m. 1.457 - - DISLIVELLO: m. 390 - -TEMPO ANDATA: ore 1,30

PARTENZA DA: Pian della Croce - -DIFFICOLTA': Facile - -TEMPO RITORNO: ore 1

NOTIZIE DI CARATTERE GENERALE

Il Monte Gemma si inserisce fra gli itinerari del basso Lazio che non presentano eccessive difficoltà tecniche ed è percorribile anche da ragazzi e bambini, un itinerario per la famiglia. L'escursione, pur non toccando le vette più elevate dei Monti Lepini offre, comunque, panorami la cui vista può spaziare, nelle belle giornate limpide, sino alle isole Pontine, al promontorio del Circeo, alla Valle del Liri, ai meravigliosi Monti Simbruini e dell'Abruzzo.

I Monti Lepini costituiscono, insieme ai Monti Ausoni e Aurunci, la più lunga catena di monti del Lazio. Piuttosto selvaggi hanno natura calcarea e sono ricoperti da varie tipologie di vegetazione che vanno dalla lecceta dei versanti orientati verso il Mar Tirreno, alle faggete delle pendici esposte a nord, ai boschi misti delle zone più basse ed umide. Questi ultimi sono anche i più interessanti perchè costituiti da una vasta gamma di essenze tra cui la roverella, l'acero campestre e il castagno,

La morfologia geologica è composta da rocce calcaree modellate dall'acqua. In larga misura le rocce affiorano tra le variegate specie arbustive della macchia mediterranea.
I Lepini costituiscono un'areale interessato dal carsismo, le cui tracce sono visibili anche nella piana di Santa Serena dove è possibile osservare doline, pozzi sotterranei ed inghiottitoi, di grande valore ambientale. Forse questi fenomeni sono poco studiati da parte degli speleologi e geologi, mancando una mappatura esaustiva del fenomeno. Comunque, sono numerose le grotte scoperte e studiate dei Monti Lepini: segnaliamo, tra le più interessanti, le Grotte dell'Erdigheta, del Rapiglio e l'Abisso Consolini.

La conformazione montuosa che circonda la valle di S. Sererna, si presenta con vaste aree spoglie su alcuni versanti, mentre su altri la vegetazione arborea ed arbustiva è piuttosto rigogliosa. Tra i boschi di querce e faggete si rinvengono: la campanula, il ciclamino e l'agrifoglio (Ilexaquifolium).
Particolarmente estesi e peculiari sono i pascoli di Santa Serena, compresi tra gli 800 - 1.200 metri che possono essere percorsi a piedi o, al massimo, in Mountain Bike.

Su questi monti volteggiano la poiana e il gheppio, la notte si sentono i gufi e gli allocchi. Pochi sono i mammiferi tra cui lo scoiattolo e la lepre. Sui monti fioriscono specie di orchidee.

COME RAGGIUNGERE S. SERENA

Seguendo gli itinerari stradali occorre raggiungere il Comune di Supino, ridente cittadina frusinate, il cui centro urbano è stato largamente abbandonato dai residenti. Dal centro urbano si raggiunge la fonte "Il Pisciarello" e, seguendo la strada, si giunge al Pian della Croce.
Il paesaggio è interessante anche se i tornanti della strada espongono gli automobilisti a qualche rischio, specialmente se il fondo stradale è ghiacciato.

Raggiunta la piana di "Santa Serena" la strada termina bruscamente in prossimità di un fontanile -(m.1.100)- dal quale è possibile attingere acqua fresca e sorgiva.

Lasciata l'auto si procede lungo il pianoro e dopo aver superato una serie di doline, piegando a sinistra si aggira la larga dorsale del Monte Salerio - Gemma.
Dopo aver attraversato una zona di rimboschimento si inizia a salire a mezza costa fino ad incontrare la caratteristica "Fossa delle Felci". Tenendosi al di sopra ci si porta, per un tracciato poco evidente, sull'ampia cresta sommitale che si percorre verso Est.
Superata la poco marcata cima del Monte Salerio il percorso termina in vista della Croce in ferro posta poco al disotto della cima.

Il sentiero è di scarso interesse paesaggistico. Interessante l'osservazione delle doline a Pian della Croce e il discreto panorama verso la Pianura Pontina, i Monti Ausoni e il Circeo

Per apprezzare meglio il paesaggio si consiglia di programmare le proprie uscite a primavera oppure in l'autunno.

E' necessario dotarsi di un buon paio di scarponi, calzettoni e qualche indumento per ripararsi in caso di pioggia.

Scarponcini da Trekking, K-Way, pantaloncini corti, calze di ricambio, maglietta di ricambio, cappello parasole, sacchetti di plastica per rifiuti, piccolo pronto soccorso, crema protettiva. E' buona norma portare sempre qualche litro di acqua e alimenti ricchi di carboidrati. Non bisogna eccedere con i cibi perchè in montagna occorre sempre avere una buona forma fisica. Possono essere utili, in genere, piccoli strumenti, come la bussola, un binocolo, una macchina fotografica, la carta topografica, un coltellino multiuso, occhiali da sole.

Progetto della Commissione Culturale - V.P. giugno 2008

INIZIO PAGINA