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TERRA CIOCIARA: STORIA - URBANISTICA - FOLKLORE - AMBIENTE


NEL SECOLO DEL RISORGIMENTO

"LA SOPPRESSIONE DEL CONVENTO MADONNA DELLA NEVE"

Il 7 maggio 1810 Napoleone decretò lo scioglimento delle corporazioni religiose. Ciò si rendeva necessario per entrare in possesso dei loro beni e procedere ad una miracolosa trasfusione di sangue nelle finanze dell’impero, esauste per le continue guerre.

Pertanto, in ossequio alla volontà di sua maestà imperiale, il 10 maggio 1810, alle ore 10, Gioacchino Tagnani, primo aggiunto del maire e Michele De Matthaeis, ricevitore demaniale, compilarono l’inventario di tutti gli oggetti esistenti nel convento e nella chiesa della Madonna della Neve, insieme al sottopriore P. Paolo Antonio da S. Maria, in sostituzione del priore conventuale che trovavasi ricoverato all’ospedale. Gli oggetti inventariati furono dati in consegna al detto sottopriore con l’obbligo «di darne conto ad ogni richiesta del Governo».

Da tale inventario risulta che in biblioteca c’erano 624 volumi e in archivio ce n’erano 64, oltre «Molte carte scritte e volanti relative all’amministrazione del convento».

Il 20 maggio 1810 l’avv. Giov. Antonio Colozzi fece il conteggio di tutti i redditi conventuali e ne risultò che essi erano di scudi 470:24, mentre le passività che vi gravano erano di scudi 101.
Il convento, le case, i fondi che esso possedeva furono apprezzati per scudi 2612:50.
Espletato questo lavoro, tutti i beni furono messi in vendita mediante asta pubblica, I dieci terreni che il convento possedeva furono acquistati per 22.000 franchi il 23 ottobre 1811 dal signor Carlo Millo, nativo di Casalmonferrato ma residente in Ancona, per mezzo del procuratore, il Maggiore Domenico Cerroni. La cosa però in seguito risultò molto ingarbugliata, perché li aveva presi in affitto temporaneo Sebastiano De Santis per franchi 1070.

La vecchia chiesa, il convento degli Agostiniani Scalzi, la fontana del De Carolis - Frosinone

Il convento, le sessanta botteghe allineate a semicerchio nella piazza antistante e le altre affiancate alla strada che va verso il centro di Frosinone furono acquistate dal già nominato Sebastiano De Santis il 19 agosto 1812 per franchi 35.000, ossia per una cifra doppia a quella della base d’asta. Altri acquirenti dei beni conventuali furono Luigi De Andreis, Giovanna Grappelli, Giuseppe Merenda, Gregorio Ricci.
Gli aggiudicatari presero possesso dei rispettivi beni; il convento fu occupato dalla famiglia De Santis e i religiosi dovettero allontanarsi dal santuario e ritirarsi nelle loro famiglie a vivere di una piccola pensione. La stessa sorte toccò alla comunità dei Liguorini presso la chiesa della Madonna delle Grazie, con i suoi cinque terreni, e a quella degli Agostiniani presso la chiesa della SS. Trinità, che non vi fecero più ritorno.

Impianto urbanistico della piazza Madonna della Neve
"La chiesa ed il convento"
"la cerchia delle botteghe acquistate dai privati"
"la fontana del De Carolis"

Padre Ignazio BARBAGALLO Agostiniano Scalzo

(FROSINONE - Lineamenti storici dalle origini ai nostri giorni)
- "Editrice Frusinate 1975"

Per le citazioni storiche, la bibliografia ed altro, si rimanda ad una consultazione diretta dell'opera.

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