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TERRA CIOCIARA: STORIA - URBANISTICA - FOLKLORE - AMBIENTE


NELL'UNITA' DELLA PATRIA

"DALLA FINE DELLA GUERRA ALLA FINE DEGLI ANNI SETTANTA"

"DOPO LA GUERRA 1940 - 1944"

Elenco dei Sindaci che si sono succeduti alla guida della città di Frosinone
nel dopo la guerra 1940 - 1945 e fino agli anni '70
il periodo della maggiore espansione economica

Avv. Domenico Marzi: Giugno 1944 - Novembre 1944.
Nato a Priverno il 28 dicembre 1876, morto a Frosinone l’11 luglio 1959, sepolto nella sua città natia.

Avv. Prof. Luigi Valchera: (1945 - 1946).
Nato a Frosinone il 29 settembre 1881, morto a Frosinone il 24 maggio 1946. Fu tempio a lui la casa, missione la vita...
Amò gli uomini nel culto della fraterna solidarietà
»

(Epigrafe nella cappella del cimitero).

Comm. Domenico Ferrante: (1946 - 1964).
Primo sindaco per elezione popolare.

Ing. Armando Vona: (1964- 1968).

Avv. Armando Riccardi: (1965-1968).


1° Voce - Ricostruzione ed incremento urbanistico.

Non solo si riedifica quanto era stato distrutto, ma si realizza un vasto e celere incremento urbanistico con nuovi e moderni edifici.
Si ricostruisce il palazzo della Prefettura - Per ricordare ai posteri il significato dell’avvenimento fu murata la seguente lapide:

Qui
dove le bombe nemiche
diroccarono la vecchia sede della Prefettura
s’erge questa mole
voluta dal governo democratico
e costruita dai tecnici e dalle maestranze del Genio Civile
per attestare ai venturi
che l’Italia
non si arrende all’avverso destino
e risorge più bella
dalle rovine e dal sacrificio.

Giugno 1957 - Dott. E. Chiaramonte, Prefetto

Grattacielo - FrosinoneInoltre vengono costruiti i seguenti edeifici: della Banca d’Italia (1956), per opera dell’Arch. Vincenzo Munari. Il palazzo di Giustizia (1957), progettato dall’Arch. Ferdinando Spassi, Degli Uffici (1960), dall’Ing. Nestore Evangelisti, delle Poste e Telecomunicazioni, della Camera di Commercio, ecc. - Vengono fabbricate le Case popolari, sorge il nuovo Ospedale Civile, il Campo sportivo Comunale, ecc.

In questo periodo viene ampliata la rete stradale urbana e suburbana, estesa l’illuminazione agli insediamenti rurali, effettuato l’allacciamento idrico con gli agglomerati della campagna, portata l’acqua di "Capofiume" ed inaugurata nel 1952 la nuova fontana in Piazza Risorgimento.

Espressione emblematica di questo fervore costruttivo è stato il Grattacielo, innalzato in piazza G. De Matthaeis tra il 1965 - 1968.

Ecco la sua breve scheda tecnica: «E' stato progettato dal Dr. Ing. Adriano Cerasi, mentre il progetto delle strutture in cemento armato e la supervisione vennero affidate al Prof. Ing. Riccardo Morandi. Direttore lavori e coordinamento impianti e delle forniture è stato Dott. Ing. Guido Valchera.
Per la consulenza artistica e gli arredamenti è stato interessato il Dott. Arch. Franco Santori. L'impresa di costruzione apparteneva all'Ing. Cataldo Cataldi e il Geom. Enrico De Cesaris.

La superficie coperta della struttura è di mq. 4.000, si sviluppa per una altezza di ml. 81 su n. 21 piani. Dispone di un parcheggio di mq. 2.700 a quota 24,20 con doppia rampa elicoidale.
Per erigerlo sono state necessarie 80.000 giornate lavorative per una cubatura di mc. 100.000.
La struttura contiene: Uffici bancari, cinema-teatro, sale di riunione, spazi espositivi, bar, ristorante, roof-garden, drive-in bank, autorimesse».

Detto grattacielo venne inaugurato il 18 maggio 1968 dall’On. Giulio Andreotti, al tempo Ministro dell’Industria e del Commercio.

Studio per l'ammodernamento di Piazzale De Matthaeis - Frosinone Studio per l'ammodernamento di Piazzale De Matthaeis - Frosinone

I progetti e le idee che animavano il dibattito cittadino
Si scommette sull'urbanistica la carta vincente reale di una città che si avvia alla modernità


2° Voce - Sviluppo e incremento culturale.

Sono stati eretti in quel periodo l’Istituto Magistrale, il Liceo Scientifico, quello Artistico, la Scuola Professionale Agraria, gli Istituti Industriale, Tecnico Commerciale, per Geometri e quello Tecnico Femminile, ecc..

Nel momento della massima espansione economica, all'incirca, Frosinone possiedeva 12 Istituti e Scuole Medie Superiori, più due facoltà libere universitarie: la giurisprudenza e l’ingegneria.

A questo complesso di istituzioni scolastiche si affiancarono l’Accademia delle Belle Arti, la Società Dante Alighieri, il Conservatorio Musicale, il Circolo di Studi Storici Giustiniano Nicolucci, il Centro di Studi Storici Ciociari presso l’Archivio di Stato e il Circolo Culturale Laziale.

Inoltre vennero attrezzate le seguenti biblioteche:

a) La Comunale, a carattere generale, con una disponibilità di circa 15.000 volumi. Il suo primo nucleo fu costituito dalla collezione libraria dell’avv. Cesare Bracaglia, che egli legò al Comune. Il locale fu donato nel 1937 dall’ex podestà Antonio Turriziani. Ne era direttrice la Dr.ssa Maria Abate;

b) La Provinciale. Venne istituita il 23 gennaio 1965, fu aperta fino al 1970 per i soli dipendenti dell’Amministrazione Provinciale e, dal 1971, al pubblico e vantava 2000 iscritti.
Il patrimonio dei libri arrivava alla data a circa 5.000 volumi. Ne era direttore il Dott. Antonio Camilli. Ed era molto frequentata dalla gioventù studentesca.

c) Biblioteca S. Alfonso. Fondata nel 1776 dai PP. Liguorini presso la chiesa Madonna delle Grazie. Alla data vantava circa 13.000 volumi e un nucleo di 70 edizioni librarie del sec. XVI.


3° Voce - Sviluppo industriale.

Nel 1960 l'Enc. Treccani delineava la situazione di questo settore con le seguenti parole: «Qualche notevole industria, ma soprattutto è mercato agricolo, il principale della Ciociaria e grande nodo di comunicazioni automobilistiche».

La situazione negli anni settanta, documentata dalla «Guida Ciociara» consentiva di censire circa 40 industrie a Frosinone e 80 in provincia, mentre erano in corso di progettazione e realizzazione circa 117 industrie nell'area di Frosinone e circa 153 nella provincia.

Le cifre parlavano da sole. Per avere un’idea meno generica e meno incompleta della città i dati statistici ed economici facevano emergere una città in marcia con quadri moderni ed efficienti.

L’Amministrazione Provinciale, la Camera di Commercio, Industria, Artigianato ed Agricoltura, l’Ente Provinciale del Turismo ed altri Enti cercavano di elevarla al passo con i tempi, spingendola nel quadro produttivo nazionale.

Concordiamo quindi con quanto è stato scritto in occasione del trentennale dell’erezione della Provincia: «Dalle tremende rovine del ‘44 sorse l’odierna bella Frosinone e con essa, fusione perfetta di spiriti, maturata nel tempo e nelle avversità della guerra, la nuova generazione, egualmente lievitata dai nativi e dagli allogeni»


4° Voce - Lo sviluppo della vita religiosa.

18 gennaio 1912 - Vengono rubate le corone d’oro della Madonna e del Bambino, che erano state offerte dai frusinati nei mesi di ottobre - novembre 1859, dopo un precedente furto.

Le nuove corone offerte alla Madonna5 maggio 1912 - Nuova rincoronazione dell’immagine con corone offerte da Alessandro Kambo, d’oro, per la Madonna, d’argento dorato, per il Bambino.

13 gennaio 1915 - La chiesa è gravemente danneggiata dal terremoto. Viene riparata, in parte, con le offerte raccolte tra i fedeli e, per Lire 3.327,22, con denaro approntato dal Fondo per il Culto, che si fece rimborsare metà della somma dal Comune di Frosinone, a cui detta chiesa era stata ceduta dopo la soppressione dei religiosi.

12 aprile 1936 - Il vescovo Francesco De Filippis erige la parrocchia Madonna della Neve col decreto « Cum plurimi christideles».

La contrada allora aveva 2.600 anime. Il 21 novembre 1937 è dichiarata «di pieno diritto regolare», affidata all’Ordine degli Agostiniani Scalzi, che frattanto, il 12 novembre 1936, avevano ottenuto il decreto regio di riconoscimento giuridico.

Primo parroco fu nominato il Padre Clemente Eleuteri, al secolo Giulio, nato a Petritoli il 4 gennaio 1886 e morto a Frosinone il 12 settembre 1941.
A lui è succeduto Padre Guglielmo Massellucci, al secolo Azeglio, nato a Battigliano (GR) il 15 gennaio 1913.

Dopo la guerra 1940 - 1944, insieme agli edifici civili pubblici e privati, la guerra colpì e danneggiò gravemente anche le chiese, fatta eccezione di quella di S. Benedetto e qualche altra.

1) Chiesa dell’Annunziata. Distrutta da una bomba il 19 gennaio 1944, fu ricostruita su disegno dell’Arch. Paolo Rossi De Paoli e riaperta al culto il 6 dicembre 1952.
Nei locali attigui della stessa chiesa al principio deI 1975 è stata aperta una libreria religiosa.

2) Chiesa Madonna della Neve. Ricostruita di sana pianta e più ampia della precedente, arretrata di circa 20 metri dalla via Tiburtina.
L’approvazione regia si ebbe con decreto dell’aprile 1937, registrato alla Corte dei Conti il 2 giugno 1937

Evoluzione storica  santuario della Madonna della Neve - Frosinone


5° Voce - Lo sviluppo demografico.

Chiudiamo lo sguardo panoramico col dare un quadro dello sviluppo della popolazione negli ultimi tre secoli:

Anno e numero degli abitanti
AnnoAbitantiAnnoAbitanti
17003.000190111.191
17826.670192112.815
18166.014193618.447
18267.076194721.076
18539.234195124.688
187110.161197142.758

Il nostro lavoro è terminato. In qualche modo, partendo dalle origini della nostra città, siamo giunti ai giorni della sua modernità, iniziata negli anni '70.
Tante altre pagine di "storia" sono state scritte dai suoi cittadini, nella politica, nel sociale e nella vita religiosa. Certamente non abbiamo i mezzi e la presunzione per riassumerle in una breve cronistoria.
Assumiamo un semplice impegno: Cercheremo di arricchire quanto già fatto raccontando, con ulteriori pagine, le altre vicende cittadine.

"LA COMMISSIONE CULTURALE"
della Parrocchia Santuario Madonna della Neve

Padre Ignazio BARBAGALLO Agostiniano Scalzo

(FROSINONE - Lineamenti storici dalle origini ai nostri giorni)
- "Editrice Frusinate 1975"

Per le citazioni storiche, la bibliografia ed altro, si rimanda ad una consultazione diretta dell'opera.

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