IL CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE DEL SANTUARIO MADONNA DELLA NEVE


Il Programma del C.P.P. ANNO 2009 - 2010

PROGETTO ISPIRATO ALLA VALORIZZAZIONE DELLA TERZA ETA'

"BASE PER UN DIBATTITO NEL CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE"

IO STO INVECCHIANDO!!! PROVIAMO A...

PREMESSA GENERALE:

Dobbiamo prendere coscienza dell’irreversibilità del processo di invecchiamento che non ha mai inizio e non ha mai termine, nell’evoluzione di ogni persona e, più in generale, di ogni essere vivente.

Per vivere sereni e senza pregiudizi è necessario che ognuno acquisisca la consapevolezza che si invecchia dalla nascita ed aggiungendo un pò di "profumo filosofico", possiamo enunciare che non esiste a questo proposito il concetto del “tempo della gioventù” e del “tempo della vecchiaia”, nel lento cammino evolutivo della vita dell’uomo e della specie pur dovendo ragionevolmente riconoscere, nel senso strettamente biologico, che le fasi della vita sono distinte fra la fanciullezza, la giovinezza, la vecchiaia e la senilità: ovvero l'inevitabile trascorrere del tempo.

Filosofia a parte, è comunque vero che non si è giovani oggi e vecchi domani, nel senso che non è possibile scandire un confine fisico e temporale nella vita di ogni persona.

Con l’allungamento della vita, una bella conquista dell’uomo e della società moderna, con lo sviluppo della scienza biologica, medica e farmacologica, la vecchiaia sta diventando una lenta trasformazione dell’individuo che si valorizza giorno dopo giorno.
Anche una alimentazione ricca e diversificata, rispetto a quella dei nostri nonni, ha allontanato la frontiera del tempo da vivere. Queste potenzialità sono diventate patrimonio comune e questo ha permesso a tutti di elaborare una maggiore coscienza critica che ci spinge ad una constatazione di fondo: nessuno accetta più di essere considerato un semplice vecchio.

Ognuno di noi è consapevole che un giorno dovrà veramente affrontare il tema della propria anzianità e bisognerà convivere con tutte le nostre fragilità ma, intanto, non lo siamo ancora.
Con questo spirito, con queste consapevolezze, dobbiamo imparare a vivere, cercando di essere positivi anche quando si presenteranno realmente i problemi, accettando il trascorrere del tempo. Senza crisi e con maturità.
Questo è lo spirito giusto per la nostra e l’altrui serenità.

Fatta questa ampia premessa, il progetto anziani, elaborato dal Consiglio Pastorale Parrocchiale, per essere attuato, richiede la collaborazione di tutti i Gruppi parrocchiali e si articola su tre azioni generali suddivise per obiettivi:

1) - Occasioni ed opportunità tese ad accrescere il benessere e l’inclusione sociale.

2) - Prevenire e sostenere le fragilità delle persone e delle famiglie.

3) - Promuovere la partecipazione e il protagonismo delle persone che invecchiano, creando nuovi rapporti fra le generazioni e la cultura.

Per la realizzazione dell'intero progetto riteniamo indispensabile coinvolgere, oltre alla parrocchia, anche tutti gli altri soggetti sociali e istituzionali presenti nel territorio, questi ultimi da raggiungere con la necessaria gradualità e in proporzione alle forze disponibili.

Per affrontare le complessità implicite del progetto “vivere insieme” con chi invecchia è certamente necessaria una programmazione integrata fra i diversi Gruppi parrocchiali... un agire in armonia.

Che cosa significa agire in armonia?
Semplicemente prendersi un segmento del progetto ed attuarlo, ognuno per la sua parte, una sorta di puzzle che si concretizza progressivamente con il raggiungere dei tanti e diversi obiettivi prefissati. Questo diventa facile se sono ben chiari fin dall’inizio le finalità e i risultati che si intendono perseguire e raggiungere. Tutto diventa relativamente più facile se conosciamo esattamente dove inizia e dove termina il lavoro di ognuno.
Quindi, chiarezza e suddivisione dei compiti già prima di iniziare il lavoro.

E’ inutile sottolineare che per l’attuazione di ogni progetto sociale promosso dalla parrocchia, in particolar modo questo progetto, occorre mettere al centro di ogni interesse la persona e il sostegno alla vita di relazione. Focalizzando con maggiore attenzione le persone che vivono nell'isolamento della propria abitazione e cercando, per quanto possibile, di contrastare le forme di esclusione sociale, la solitudine e la povertà economica e culturale.

Per quanto riguarda questi ultimi aspetti, ovvero il sostegno alle fragilità semplici, occorre prestare particolare attenzione a coloro che sono in buona salute, ma che vivono in solitudine, anche se inseriti in famiglia.
Non è difficile cercare, anche attraverso l’uso del telefono, le visite domiciliari e l’incoraggiamento ad uscire di casa, un contatto costruttivo, una forma di dialogo semplice ma importante, per mantenere vivi i rapporti sociali di queste persone.

Se riusciamo ad effettuare un monitoraggio delle realtà parrocchiali più semplici da gestire, possiamo studiate anche le opportune forme per coinvolgere i soggetti interessati ad uscire dalla solitudine e dalla noia con iniziative semplici: una maggiore partecipazione alle attività parrocchiali, promuovendo un programma teatrale e cinematografico, l'accompagnamento agli eventi che si svolgono in città.
Successivamente, le persone possono essere avviate alla pratica di semplici attività motorie da realizzarsi nei nostri impianti sportivi e alla realizzazione di alcuni programmi e laboratori culturali e per il tempo libero, promossi in parrocchia con la loro partecipazione costruttiva.

Infine, occorre affrontare l'impegno anche per sostenere le fragilità più complesse.
Fermo restando la necessità di partire sempre dalle cose più semplici, anche per fare le dovute esperienze, riteniamo necessario sviluppare un colloquio con le persone più anziane e sole che vivono un disagio più profondo della solitudine, cercando anche la collaborazione di eventuali parenti, per dotarle almeno di apparecchiature telefoniche efficienti a costo zero, di meccanismi di tele-soccorso e tele-assistenza.

Non sarebbe una utopia pensare alla costituzione un tavolo di lavoro tra Enti locali e parrocchia per fornire il massimo degli aiuti per rispondere ai bisogni più elementari.

Queste iniziative che il C.P.P. intende portare avanti, sono finalizzate al raggiungimento dei seguenti obiettivi:
- aumentare il dialogo con gli anziani;
- mantenere attive le loro capacità di apprendimento;
- valorizzare le loro risorse vitali;
- aumentare il loro benessere;
- contrastare l’esclusione sociale e l’analfabetismo di ritorno;
- promuovere nuovi rapporti intergenerazionali, interculturali e solidali.

A nostro giudizio questi progetti per il raggiungimento di una cittadinanza attiva, si raggiungono con una semplice programmazione, con un volontariato maturo e con una ridotta, ma ragionevole, disponibilità di tempo.

ESEMPI PER ATTIVITA' E LABORATORI PROPOSTI DAL C.P.P. AI GRUPPI PARROCCHIALI PER SVILUPPARE LA CREATIVITA’

A) - Corsi di espressività: canto, teatro, pittura, poesia, fotografia, racconti.
B) - Corsi per stili di vita e per attività motorie.
C) - Corsi di alfabetizzazione tecnologica.
D) - Laboratori per lavori manuali.
E) - Spazio orti e giardini in città.
F) - Adozione di un piccolo animale.

ESEMPI PER ATTIVITA' E LABORATORI PROPOSTI DAL C.P.P. AI GRUPPI PARROCCHIALI PER SVILUPPARE LA SOCIALIZZAZIONE

G) - Corsi di educazione all’invecchiamento.
H) - Corsi di preparazione “dal lavoro al pensionamento”.
I) - Gare di ballo, carte, dama, scacchi, bocce e pesca.
L) - Laboratorio per la promozione dei rapporti intergenerazionali.
M) - Laboratorio per la promozione dei rapporti interculturali.
N) - Piccoli spostamenti in macchina per andare al cinema, agli eventi culturali ed alle visite guidate.
O) - Tornei a squadre fra anziani e bambini: freccette, lancio dei cerchi, corsa col cucchiaio, bocce.
P) - Incontri a squadre anziani - bambini attraverso forme ed espressioni artistiche.

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