LA FESTA DELLA MADONNA DELLA NEVE ORIGINI E TRADIZIONI


La festa della Madonna della Neve

"LE FESTE IN ONORE DELLA MADONNA DELLA NEVE
LE ORIGINI STORICHE E LE TRADIZIONI"

"LA FESTA DEL 10 MAGGIO"

I festeggiamenti del giorno 10 maggio, rispetto a quelli del mese di agosto, vengono organizzati dal Gruppo Festeggiamenti e dall'intera comunità parrocchiale per ricordare il "Prodigio della Sudorazione" avvenuto nel lontano 1675.

Per meglio far comprendere ai nostri lettori la storia del Santuario della Madonna della Neve narriamo gli episodi che sono avvenuti la sera del 10 maggio 1675: "Una sera diversa dalle altre, quando una moltitudine di persone aveva lasciato le proprie case senza un'apparente ragione e si erano ritrovati davanti all'immagine della Madonna".

E' facile immaginare lo sguardo e la curiosità di ognuno che meravigliato si domandava come mai si trovasse a quell'appuntamento, a quell'insolita adunanza di popolo.

La risposta non tardò ad arrivare: all'improvviso l'immagine della Madonna si illuminò e la fronte della Vergine cominciò a sudare e il volto diventò di un colore vivo.

Uno dei testimoni, il vescovo di Veroli Mons. Riccardo Degli Annibalischi ebbe a dire:"Il Signore è mirabile nei suoi Santi, ma è più meraviglioso nella Madre sua".

davanti al meraviglioso prodigio, si sarebbe anche potuto parlare di fenomeno di allucinazione collettiva, e questa poteva essere la convinzione di molti dei presenti in quel giorno; ma tale prodigio si ripetè molte altre volte e davanti a numerosi fedeli di volta in volta sempre diversi.

La descrizione del prodigio fatta dal Padre Pio Bianchi da S. Agnese è così suggestiva che viene riportata per intero:"Più e più volte popoli interi ammirarono il prodigioso sudore, e spesso vedevasi la bella Immagine cambiare il normale colore alquanto olivastro in un vermiglio e quindi trasmettere un candido sudore simile all'argento, che dalla tempia delicatamente cadendo, andava bagnando i panneggiamenti azzurri, che formano il vago manto della sacra Effigie, senza passar oltre.
Quelle stille erano di tanta chiarezza e splendore che la nicchia, non poco oscurata dall'antichità ed incuria, tramandava copiosissima luce; e molte persone, degne di fede, attestano che era tale lo splendore che, non solo di notte tempo, in cui fa comparsa ogni piccolo lume, ma ben anche di giorno superava la luce del sole.
Lo stillicidio di così lucide gemme alle volte durava più ore, quale finito, si vedeva la sacra Immagine ritornare nel suo pristino colore, che ricevè dal pennello" - (P. Pio Bianchi, o.c./pag. 11-12)

Per ricordare i meravigliosi eventi del passato, Padre Adelmo SCACCIA che dal 1970 era alla guida della parrocchia, senza nulla togliere alla liturgia ed alle festività del 5 agosto, volle che nel santuario fossero ricordati quei particolari giorni, promuovendo una serie di processioni concomitanti che, partendo simultaneamente dai vari rioni parrocchiali giungessero contemporaneamente davanti alla chiesa.

Come in quel lontano giorno del 1675 quando numerosi pellegrini, senza essere stati invitati, si ritrovarono a pregare davanti alla Cona, essi stessi meravigliati, per rinnovare quell'episodio, ogni anno la sera del 9 maggio, dai diversi rioni della parrocchia, i fedeli in preghiera compongono quattro rispettive processioni, alla luce suggestiva delle fiaccole, iniziano a dirigersi verso il santuario.
La cerimonia è molto commovente perchè il numero delle persone aumenta man mano che le processioni si avvicinano alla chiesa e, giunti in piazza, i singoli rivoli si riuniscono in una fiumana.

L'arrivo simultaneo delle processioni è reso ancora più suggestivo dal canto delle lodi alla Vergine Maria. Un momento alto per spiritualità, partecipazione di popolo e per il senso di fede generale.
La cerimonia si conclude con la celebrazione della Santa Messa.

Le processioni partono i nomi dei rispettivi rioni parrocchiali: La Botte, il Colle Cottorino, De Matthaeis e Madonna della Neve. Prima della nascita della parrocchia San Paolo i rioni erano cinque, comprendendo anche il rione Cavoni - La Torre
Ogni gruppo processionale porta una sacra immagine della Madonna. Tutte le immagini, molto curate sotto l'aspetto artistico sono state realizzate nel 2009 e al termine delle processioni vengono adagiate su appositi sostegni sotto l'Altare della Madonna.
Per spirito devozionale, ogni famiglia può chiedere, durante tutto l'anno, di ospitare in casa l'immagine della Madonna, per le motivazioni più svariate: la presenza di un malato, il conforto spirituale, il sostegno alle difficoltà della vita quotidiana.
La Madonna ospite e pellegrina nelle case dei parrocchiani.


Le celebrazioni odierne della festa della Madonna della Neve, per forza di cose, sono molto più semplici rispetto a quelle del passato, molte tradizioni si sono perse ed è molto difficile riscoprirle ed intuirne il significato.

Comunque, ancora oggi nel mese di agosto, in occasione della festività della Madonna della Neve, si svolge la "fiera": una grande adunanza di mercanti e mercanzie. Nel corso dell'anno si svolge anche la "fiera" di santa Fausta.

Certamente, le antiche "fiere", rispetto a quelle che si svolgono oggi, sono molte diverse per contenuti e significati ma, ad una attenta lettura del fenomeno, ci si rende conto che restano ancora i luoghi privilegiati per ritrovare alcune espressioni legate al folklore ed alla tradizione arcaica del popolo ciociaro che, seppure con una certa fatica, sono state tramandate fino a noi.

Nel riscoprire oggi gli aspetti semantici del linguaggio dialettale, osservando le manifestazioni di piazza e la danza ciociara, ascoltando i proverbi, i canti e la musica, curiosamente ci accorgiamo con sorpresa, che restiamo sbalorditi e affascinati davanti all'evento; sia esso un racconto oppure uno spettacolo.

Inevitabilmente, ne restiamo stimolati e coinvolti e il nostro animo sembra esprimere un certo compiacimento nella riaffermazione degli eventi e delle tradizioni, come se essi stessi fossero già parte di noi stessi, come di cose già vissute che riemergono dal profondo dell'antico per rapirci nell'animo; che riemergono per non abbandonarci più.

Le nostre tradizioni restano vive se non smettiamo di esplorare tutte le componenti culturali che hanno fatto di un popolo qualche cosa di unico nel suo genere; qualche cosa di unico per il territorio della ciociaria; che appartiene all'insieme del territorio italico.

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